IL LAP contro la discriminazione di genere

Non solo l’8marzo si commemorano le vittime di discriminazione, sessismo e femminicidio. Per questo alcuni studenti e studentesse del LAP hanno appeso uno striscione che ribadisce la posizione del nostro istituto in sintonia con la Costituzione e Cittadinanza.

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I ragazzi del Passoni incontrano Giorgio Scianna a cura della Prof. Bicego

Le classi 3C (prof.ssa Russo Alesi), 3D (prof.ssa Cimino) e 3H (prof.ssa Bicego) hanno aderito al Progetto di lettura offerto dalla casa editrice Einaudi e l’11 febbraio incontreranno lo scrittore Giorgio Scianna con cui discuteranno del romanzo La regola dei pesci

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Il Magnificat di Lucilla Giagnoni e la 3 e 4 H a cura della Prof. Bicego

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La 2F al MEF a cura della Prof. Sasso

29 gennaio- classe 2F- visita guidata presso MEF per 100%Italia e presso galleria Gagliardi per la mostra Fifteen di Fabio Viale. A cura della prof.ssa Paola Sasso, accompagnatori prof. Sasso e Pigati

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La filosofia dello stile architettonico di Renzo Piano a cura della Prof. Pontet

La filosofia dello stile architettonico di Renzo Piano

Villa Nave, di Genova Vesima, è la sede della Fondazione Renzo Piano, che si spinge sulla costa e richiama molti visitatori affiliati al Politecnico di Torino, Milano, Genova e alle Università di Architettura Nazionali ed Internazionali.

Questo luogo istituzionale, di divulgazione e documentazione delle opere architettoniche realizzate da Renzo Piano, a partire dal 1960 fino ai giorni nostri, è un centro di conservazione e formazione per molti professionisti appassionati di estetica e funzionalità abitativa del presente e del futuro.

Durante l’ open day,trascorso alla Fondazione Renzo Piano, la responsabile della comunicazione Giovanna Giusto ha illustrato gli obiettivi della Fondazione e dei programmi strutturati a seconda delle età dei visitatori.

Dal 2008, Villa Nave è un archivio di studio permanente con una Classroom dedicata alle conferenze e all’ accoglienza degli studiosi che possono osservare  Building Workshop in corso d’opera.

Per l’archistar Renzo Piano è fondamentale la conoscenza “dell’arte e della tecnica del costruire” così dal 2007, a rafforzare la divulgazione della sua esperienza professionale, è nata la produzione editoriale di una collana di monografie tematiche sulle sue opere più significative da lui realizzate come il Centre GeorgesPompidou – Beaubourg di Parigi, la costruzione che segnò l’esordio, nel 1970, della sua rinomata fama.

L a Fondazione cura anche l’elargizione di borse di studio presso gli uffici RPBW di Genova e Parigi dove gli studenti sperimentano la formazione in cantiere interagendo direttamente con i direttori d’ impresa, i fornitori, gli architetti, i costruttori.

La Fondazione Renzo Piano è come una finestra sul mondo che avvicina i luoghi riducendo le distanze; la città di Torino come quella di Genova sono state la culla di sue opere, edificate nel tempo, che hanno saputo unire la bellezza della forma alla più meticolosa funzionalità strutturale.

L’Auditorium Gianni Agnelli e la Bolla del Lingotto di Torino così come il Grattacielo Intesa Sanpaolo sono parte di questo patrimonio che porta la firma Renzo Piano.

La scheggia di vetro alta 310 metri The Shard di Southwark nei pressi di Londra è la riprova che la sostenibilità unita all’ originalità costruttiva del vetro luminescente si integrano con l’ambiente e con la mutevolezza dei diversi punti di vista di coloro che visitano questa città verticale.

Attraverso le colonne del Partenone di Fidia ancora oggi è possibile vedere l’infinito espandersi nel cielo e comprimersi con la materia; attraverso il ponte di Genova Renzo Piano lancerà un collegamento consolidato con l’infinito, un monito della sua filosofia dello stile architettonico in sinergia con l’ambiente ed i suoi abitanti.

m.p.

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23 gennaio, la 5B visita Vercelli e la mostra sulla Metafisica presso spazi espositivi dell’Arca, a cura della Prof. Marazza

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La Collezione di abiti e accessori  storici del Passoni  rivive nel presente a cura della Prof. Pontet

Il patrimonio del Liceo Artistico Passoni comprende più di oltre 2400 pezzi di abiti ed accessori d’epoca ed alcuni di questi manufatti hanno partecipato, negli anni, a numerose sinergie culturali con  Enti e  Fondazioni del territorio come il Museo Egizio di Torino, la Reggia della Venaria Reale, il Museo Civico di Palazzo Madama, il Filatoio di Caraglio, l’Archivio di Stato di Torino.

L’Archivio degli abiti e accessori storici del Passoni è una raccolta che testimonia più di duecento anni di storia dell’abbigliamento, frutto di periodiche donazioni di sartorie e di famiglie private.

Gli allievi/e insieme alle docenti del dipartimento Design della Moda vengono sovente coinvolti in stage di catalogazione e conservazione per dare vita ad eventi espositivi particolarmente significativi. 
Nel 2017, la collaborazione con l’Archivio Storico di Torino, in occasione della mostra  “Vent’anni di eleganza a Torino” ha richiamato l’attenzione di un pubblico internazionale così che il Liceo Passoni ha ampliato i  suoi orizzonti.

A Palacio de  Gaviria di Madrid, in concomitanza con la mostra :“ Tamara de Lempicka Regina dell’Art Deco , sono giunti, dal Passoni, alcuni preziosi accessori e négligé  del guardaroba femminile di una donna anni venti.

In occasione di questa mostra storica di Palacio de Gaviria, è stato pubblicato un catalogo che riflette l’importanza della figura di Tamara de Lempicka e nel catalogo sono presenti le immagini del nostro contributo partecipativo,

Le docenti Maria Grazia Iemulo ed Enrica Marletta, in questo momento stanno curando la collaborazione con la Mostra a Palazzo dei Diamanti di Ferrara che dedica una sezione allo stile della moda al tempo dell’artista Boldini.

Il prestito consiste principalmente in alcuni cappelli compresi dal periodo del 1900 al 1920 perché è proprio il cappello a diventare, nel Novecento, un accessorio indispensabile per le donne di ogni classe sociale.

I cappelli di manifattura parigina, insieme agli abiti e agli altri oggetti preziosi esposti, raccontano i rapporti tra arte, moda e letteratura al tempo della Belle Époque

La mostra “Boldini e la moda” a cura di Barbara Guidi con la collaborazione di Virginia Hill, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara è visitabile dal 16 febbraio al 2 giugno 2019 e presenta, insieme alle opere dell’artista Boldini, le vestigia di una società agli albori della modernità e dei nuovi linguaggi della comunicazione, rappresentati dalla fotografia e dal cinema .

La stampa nazionale, nel corso degli anni ha riservato particolare attenzione alla Collezione di abiti d’epoca del Passoni e la Soprintendenza di Torino, in collaborazione con il docente Pier Maria Stabile, sono particolarmente attenti alla conservazione e alla locazione dei vari pezzi , alcuni dei quali di valore inestimabile.

Anche la Biblioteca del Liceo Passoni è una risorsa di valenza storiografica unica sul territorio  perchè, possiede molti libri, cataloghi e riviste d’epoca che raccontano l’avvicendarsi delle prime sartorie di Parigi con quelle torinesi del primo novecento, documenti rari e di gran valore da non disperdere 
La Raccolta di abiti d’epoca è stata ideata e realizzata a partire dal 1985-86 dalla Prof.ssa Anna Bondi e negli anni i docenti del dipartimento di Moda insieme ai docenti d’Arte hanno portato avanti l’iniziativa perché le donazioni continuassero a crescere, in attesa di un Museo cittadino che le possa accogliere e preservare nel tempo.

m.p.

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corso di storia della fotografia e tecniche fotografiche per la 3e4E a cura del Prof. Colombo

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anche la 5C presenzia alla commemorazione di Livia Deutschova e l’installazione della pietra d’inciampo commemorativa, a cura della Prof. Balma

Martedì 22Gennaio anche la 5C ha assistito alla posa di una pietra in via Garibaldi 53 per Livia Deutschova, una deportata nei campi di concentramento.

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la 3H e la 4H rendono omaggio a Livia Deutschova Miele a cura della Prof. Bicego

*Per non dimenticare: le pietre d’inciampo*

A pochi passi dalla nostra scuola, in via Garibaldi n° 53 ha abitato Livia Deutschova Miele, morta il 30 giugno 2005.

Era nata nel 1924 a Levice, in Cecoslovacchia, da una famiglia ebraica e proprio per questo nell’aprile del 1944 fu arrestata e deportata ad Auschwitz con tutta la famiglia; alla selezione iniziale tutti furono uccisi, lei rimase l’unica superstite. Fu immatricolata con il numero 20150, venne in seguito trasferita a Hessisch-Lichtenau, un sottocampo di Buchenwald. Sopravvisse alle crudeltà del campo e sposò un italiano, un internato militare conosciuto subito dopo la liberazione, si trasferirono a Torino nel 1945.

Oggi, su richiesta della figlia Anita Miele, davanti l’ingresso della sua abitazione Gunter Demnig ha posto una pietra d’inciampo a memoria della sua deportazione nei campi di sterminio nazisti.

Abbiamo reso omaggio alla sua memoria, partecipando alla breve manifestazione.

Gli alunni della 3 H e della 4 H

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